Attore cinematografico o teatrale?
- nicolepiazzetta
- 25 lug 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 8 ago 2019

“Seguo un corso di recitazione teatrale e uno di recitazione cinematografica” “Perché? È diverso recitare per il cinema piuttosto che per il teatro?”.
Ebbene si, molto!
Teatro e cinema sono due forme di spettacolo simili all’apparenza, che però utilizzano linguaggi
differenti. Nonostante ciò, a mio parere, possiamo considerare il teatro come il padre del cinema, perché, soprattutto alle origini l’arte cinematografica ha preso spunti dal teatro, che infatti è stato un punto di riferimento per la messa in scena, l’utilizzo degli spazi, ed anche per la ricerca dei soggetti da trattare.
In questi anni le due tecniche di recitazione e i loro linguaggi sono diventati così diversi tra loro che dobbiamo distinguere le scuole e differenziare le maestranze che, in realtà, fanno mestieri molto diversi.
Quello che rimane in comune, il punto di contatto tra queste due forme d’arte, è l’attore,
colui che sta tra la forma espressiva e il pubblico. Teatro e Cinema hanno bisogno di attori per poter esistere e quindi questi diventano elementi essenziali alla loro esistenza.
I due tipi di recitazione hanno in comune il fatto che l’attore deve prepararsi e studiare il personaggio, ma poi, nel momento in cui bisogna recitare, lo stile cambia completamente.
L’attore deve così riuscire ad applicarsi in modi differenti, usando tecniche diverse in base all’arte
espressiva nella quale si trova a lavorare. L’attore teatrale e l’attore cinematografico sono dunque
due professioni differenti, anche se spesso troviamo bravi attori cinematografici che sono anche
grandissimi attori sul palcoscenico, e viceversa.
Proprio perché i due tipi di recitazione sono molto differenti tra loro è bene seguire dei corsi o
frequentare scuole specifiche per la professione che si vuole poi andare a fare.
In Italia la scuola più importante di recitazione cinematografica è il CSC - Centro Sperimentale di
Cinematografia a Roma; per quando riguarda il teatro invece tra le più famose possiamo trovare
ed infine le scuole di recitazione dei teatri stabili.
Le selezioni per queste scuole sono molto difficili, però ci sono anche molte altre scuole
competenti dove potersi formare in numerose città. La cosa importante è che gli insegnanti siano
competenti e che ti sappiano guidare nel modo giusto.
Ma vediamo ora quali sono queste differenze!
La recitazione teatrale
La particolarità che immediatamente viene in mente a tutti è il fatto che l’attore teatrale deve
salire sul palcoscenico e confrontarsi faccia a faccia con il pubblico, si mette a nudo davanti alla
platea, esibendo il suo lavoro, che ha preparato per mesi e mesi. Deve imparare a memoria il
copione, i movimenti, quello che accade prima, dopo e durante la sua performance.
La concentrazione deve essere altissima e deve riuscire ad improvvisare se qualcosa va storto.
In teatro, l’attore deve usare la mimica facciale e la gestualità, deve perciò recitare con tutto il
corpo, ogni suo movimento deve rappresentare quello che sta dicendo in modo evidente. Le
reazioni, le emozioni, le espressioni, qualsiasi azione in teatro deve essere esagerata.
Il trucco nel teatro è inoltre molto evidente, obbligatoria la matita nera ben marcata sia per gli
uomini che per le donne.
Ultima, ma non per questo meno importante, la voce. L’attore teatrale deve farsi sentire e la sua
interpretazione deve far emozionare tutto il pubblico, la voce deve sentirsi in modo chiaro dalla
prima all’ultima fila. Per questo gli attori che lavorano in teatro devono studiare come utilizzare al
meglio il diaframma per poter mantenere un tono di voce alto, senza rovinarsi le corde vocali e
parlare in modo molto scandito.
La recitazione cinematografica
Con il cinema muto, l’attore cinematografico doveva enfatizzare movimenti ed espressioni per
colmare la mancanza della voce. Con l’avvento del sonoro però la recitazione cinematografica, ha pian piano eliminato i cliché teatrali, per diventare il più possibile verosimile e naturale.
Nel cinema, l’attore viene mediato dalla macchina da presa, la quale si sofferma ed esalta i
particolari, per questo l’attore non deve esagerare, ma lavorare sulla microespressività, il
micromovimento e sulle sfumature vocali, elementi che devono essere quasi impercettibili, per
rendere l’interpretazione più naturale possibile e far si che lo spettatore non si accorga che quello
nello schermo è un attore che sta recitando un copione.
Nel cinema l’attore deve ricordarsi tutti i micro movimenti che fa, visto che le scene vengono
girate più volte e non si possono avere problemi di continuità nel momento in cui si va a montare
la sequenza completa.
L’attore cinematografico, nella maggior parte dei casi, non lavora in modo sequenziale, infatti
non recita mai la sua parte dall’inizio alla fine in modo fluido. Le scene vengono girate non in base alla loro successione, e può capitare che l’attore debba cominciare a recitare dalla scena finale senza aver fatto le scene prima. Per questo deve riuscire ad “entrare” nel suo personaggio in
qualsiasi momento.
Deve inoltre riuscire ad avere una grande concentrazione e riuscire a mantenerla nella confusione
che spesso accompagna il set dove sta recitando.
Sia la recitazione cinematografica che quella teatrale, con i loro pro e contro, sono impegnative ma appaganti. Se mi dovessero chiedere quale preferisco non saprei rispondere, da entrambe ricevo ogni volta emozioni diverse e coinvolgenti.
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